Fin da tempi antichi, e nella Grecia antica si sapeva già, è risaputo che l’arte ha un effetto catartico e terapeutico per chi la esercita.
All’inizio del XX° secolo, lo psichiatra svizzero Carl G. Jung aveva sperimentato i benefici dell’esprimersi tramite il disegno. E aveva perciò integrato questo approccio, nella sua pratica terapeutica.
Il concetto moderno di arte-terapia è nato però solo verso il 1930, dapprima nei Paesi anglosassoni (Inghilterra e Stati Uniti) e poi in Canada, dove, oggi, ha già un riconoscimento come Professione.
In Europa, invece, il concetto di arte-terapia è molto recente e il percorso di riconoscimento da parte dei Servizi sanitari pubblici è appena all’inizio.
Ma cos’è l’arte-terapia? Per chi è e quali sono i suoi effetti sulla salute e nella vita sociale?
In questo articolo non pretendo parlare di arte-terapia in modo approfondito ma solo accennare alle potenzialità terapeutiche del “fare arte”.
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