Slow art: la lavorazione da argilla a ceramica, le fasi

Slow art fasi della lavorazione da argilla a ceramica

La foggiatura da argilla a ceramica richiede diverse fasi. In ceramica e in qualunque forma di artigianato, per realizzare dei manufatti completamente fatti a mano, occorre rispettare i tempi di lavorazione. La filosofia della lentezza si sposa con i tempi dell’artigianato e dell’artigiano. L’artigianato perciò è veramente “slow art” ed è proprio questo che dà valore ad ogni pezzo prodotto in laboratorio. Il lavoro artigianale richiede inoltre molte conoscenze, studio e lettura, e abilità che si sviluppa negli anni e con la pratica.

Slow art: la lavorazione da argilla a ceramica, le fasi

L’argilla è inizialmente allo stato plastico, morbida, umida perché ricca d’acqua, un po’ appiccicosa. Ed è in questo stadio che viene plasmata, modellata.

Dopo circa un paio di giorni (dipende dalla temperatura dell’ambiente in cui il pezzo modellato viene lasciato a riposo), il pezzo raggiunge la “consistenza cuoio”. È più asciutto ma ancora un poco umido e senz’altro fragile ma anche relativamente resistente. In certi casi può capitare di dover trasportare il pezzo allo stato crudo ed è in questo momento che è possibile farlo. In questa fase, il pezzo viene rifinito ed eventualmente decorato agli ingobbi.

Ora il pezzo viene lasciato riposare e dopo qualche giorno, è veramente secco. In realtà conserva ancora dell’acqua nelle sue molecole ma l’umidità residua non è più percepibile al tatto né alla vista e sarà soltanto la cottura a rimuovere completamente l’acqua. L’argilla scura e umida, asciugandosi diventa più chiara. In questa fase, il pezzo è molto fragile e va trattato con grande cautela. L’asciugatura è una fase delicata; infatti deve essere omogenea e lenta (quindi lontana da fonti di calore e da correnti d’aria) per evitare che si creino tensioni e quindi possano formarsi crepe e rotture.

Slow art le fasi della lavorazione da argilla a ceramica

Ora il pezzo potrà essere messo in forno a condizione che sia perfettamente asciutto sennò finirà per scoppiare durante la cottura. Nel forno, l’argilla subisce modificazioni fisiche e chimiche che la trasformano completamente rendendola solida. La prima cottura è detta “BISCOTTO” e dura circa 52 ore. Ci vuole un forno specifico, che possa arrivare intorno ai 1000 gradi.

Il Biscotto è ancora relativamente fragile e senz’altro poroso. Può essere lasciato grezzo oppure può essere invetriato (cioè smaltato) ed eventualmente decorato su smalto. La porosità del pezzo permette allo smalto di “attaccarsi” al pezzo. Ci sarà una seconda cottura, al termine della quale il pezzo sarà impermeabile. Anche la seconda cottura dura circa 52 ore. Le temperature di cottura variano a seconda della terra utilizzata. Il pezzo e lo smalto vetrificano insieme e lo smalto, oltre a dare un valore estetico al pezzo, gli conferisce anche “protezione”.

Entrambe le cotture sono molto lunghe e il ceramista sa che dopo aver infornato dovrà aspettare circa 52 ore prima di aprire il forno e scoprire la magia avvenuta!

La ceramica fa parte delle “arti del fuoco” insieme alla lavorazione del vetro e quella del ferro.

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Differenza fra terracotta e ceramica:

La terracotta è un’argilla porosa che ha già subito una cottura a 950-990 gradi ed ha un colore rossastro per la presenza di ferro nell’impasto. Dopo una prima cottura, viene lasciata allo “stato grezzo” ed è porosa, cioè lascia passare l’acqua.