Quando nasce la lavorazione della ceramica: breve storia della ceramica

breve storia della ceramica

La parola “ceramica” deriva dal greco Kéramos che significa “argilla per stoviglie”.

Si tratta di una terra malleabile, facile da plasmare, contenente anche ossidi e altri materiali e va dal colore bianco-beige al marrone, al nero…

Ma la storia della ceramica è lunghissima e risale a circa 10.000 anni fa.

Quando nasce la lavorazione della ceramica: breve storia della ceramica

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Infatti la lavorazione della ceramica esisteva già con i primi uomini primitivi: venivano realizzati vasellame e oggetti per conservare il cibo ma anche statuette, vasi funebri e maschere rituali.

Le prime tecniche di modellazione erano semplici e con pochissimi utensili. E ancora oggi si possono fare dei bellissimi lavori con pochi strumenti ! Il tornio come strumento per modellare cose rotonde e simmetriche, arriva molto più tardi.

Nella civiltà cretese (2000 a.C.), la ceramica ha avuto un forte sviluppo con decorazioni geometriche, bassorilievi.

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Poi con gli etruschi e i greci (VII-VIII sec. a.C.) la ceramica diventa un’arte raffinata. E ancora oggi si utilizza la tecnica del Bucchero di origine etrusca: richiede l’utilizzo di argille ferrose, e si cuoce in ambiente fumoso e in mancanza di ossigeno dando come risultato pezzi neri brillanti.

In seguito, all’epoca dei romani si diffuse la decorazione “a rilievo” (cioè con bassorilievi) e la “terra sigillata” (una patina prodotta con argilla che rendeva lucide le ceramiche).

Nello stesso periodo, intorno all’anno 1000 a.C. venne inventata la Maiolica nel tentativo di imitare i manufatti orientali. La Maiolica è fondamentalmente una tecnica di decorazione: su un pezzo che ha già subito una cottura (è biscottato), viene versato uno smalto bianco, che si asciuga molto velocemente e sul quale si disegna; poi dopo la seconda cottura, il pezzo diventa brillante e decorato.

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Nel tardo Medioevo si comincia ad usare il tornio e tecniche sempre più raffinate. Il tornio consente la produzione di forme rotonde e simmetriche.

Nel ‘500 le ceramiche del centro Italia erano di altissima qualità e rese splendenti dal lustro metallico (ceramiche con riflessi metallici), molto apprezzato in Italia e nei Paesi mediterranei.

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Si producono anche ceramiche bianche con decoro monocromo blu su fondo bianco fortemente influenzate dalle porcellane cinesi.

Le ceramiche italiane erano talmente conosciute nei Paesi confinanti, che in Francia la terraglia prese il nome di Faïence (dalla città di Faenza).

Ma solo agli inizi del ‘700 ci sarà un vero salto di qualità grazie all’alchimista tedesco Böttger di Meissen che introducendo nel processo di lavorazione il caolino riuscì a produrre una ceramica dura come la porcellana cinese.

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Infine nell’800 la produzione della ceramica diventa industriale.

Ma fortunatamente, in tempi più recenti e cioè nel 20° e 21° secolo, il “fatto a mano” ritrova valore e la ceramica diventa una vera e propria forma di espressione artistica meritando un inserimento nella storia dell’arte moderna.